Pehr LoeflingPer la condizione sociale e il percorso accademico accademico, la biografia di Loefling si distingue da quella degli altri discepoli di Linneo solo per la precocità. Nacque nel 1729 a Tolvfors, nella parrocchia di Valbo (Gästrikland) da una famiglia di condizione modesta (il padre era contabile di un mulino); probabilmente fu educato privatamente. Nel 1743 (a quindici anni ancora non compiuti) si iscrisse all'Università di Uppsala per seguire gli studi di teologia e diventare pastore; ben presto i suoi interessi si spostarono verso la medicina e, dopo l'incontro con Linneo, le scienze naturali. Il maestro, che ne ammirava la perspicacia e lo considerava il suo allievo migliore, lo chiamava affettuosamente "l'avvoltoio" per la capacità di individuare piante interessanti durante le escursioni botaniche.
Per ragioni economiche tuttavia fu sul punto di abbandonare gli studi: per mantenersi, come era allora abituale, sperava di trovare un impiego come precettore, ma era troppo giovane; determinante fu l'aiuto di Linneo che lo accolse a casa sua e lo assunse come segretario e precettore del figlio. Nel 1749 conseguì il baccellierato di Filosofia con una brillante tesi sulle gemme degli alberi (scritta integralmente da lui e non dal maestro Linneo, come era d'uso all'epoca). Nel 1750 Linneo, che non poteva scrivere a causa di una malattia reumatica, gli dettò la Filosofia Botanica. Nel 1751 Loefling divenne dottore in medicina e fu accolto nell'Accademia svedese delle scienze. Intanto nel 1750 il marchese Grimaldi, ambasciatore svedese in Spagna, su incarico del segretario di stato Carvajal, fece pervenire a Linneo la richiesta di recarsi egli stesso in Spagna o di inviare un suo allievo per studiare la flora spagnola e rinnovare l'attardata botanica spagnola; la scelta di Linneo cadde senza esitazione su Loefling. Nella primavera del 1751 il giovane lasciò la Svezia con una nave della Compagnia svedese delle Indie orientali, che gli aveva offerto un passaggio gratuito; a Lisbona incontrò l'ambasciatore spagnolo; trascorse l'estate ad erborizzare nella regione dell'Estremadura, lungo la strada per Madrid. Arrivò nella capitale spagnola e si presentò al ministro Carajal, all'Escurial; gli fu assegnata una pensione e la corona spagnola si assunse le sue spese di vitto e alloggio. Contrariamente all'immagine che gliene aveva fornito Linneo, Loefling scoprì che l'ambiente madrileno, per quanto metodologicamente arretrato, non era quel deserto botanico che aveva creduto; inoltre seppe creare ottimi rapporti con i botanici-farmacisti madrileni; il suo arrivo influenzò direttamente la fondazione del Real Jardin Botanico di Madrid. Visse in questa città per due anni, esplorandone soprattutto i dintorni, con località come Puente de Toledo, Atocha, El Retiro, Fuente del Berro, Soto de Migas Calientes, camino de El Pardo, San Fernando de Henares, Ciempozuelos, Aranjuez, Yepes e Ocaña. Il frutto di queste intense ricerche fu un erbario di circa 1300 esemplari e annotazioni per una progettata Flora de Madrid. Nel 1753 fu nominato Botanico reale, con lo status di professore di botanica e fu incaricato di dirigere l'équipe scientifica che avrebbe affiancato la spedizione dei confini dell'Orinoco; a parte Loefling, tutti gli altri membri non avevano esperienza come naturalisti e di fatto dovevano essere da lui formati. Con i compagni di lavoro, a novembre si recò a Cadice; nei mesi di attesa, si occupò sopratutto di ittiologia, raccogliendo materiali per una futura Ittiologia gaditana. La spedizione per il Venezuela salpò infine il 15 febbraio 1754 e raggiunse Cumaná all'inizio di aprile. In questa località Loefling si concentrò su ricerche di biologia marina; dopo essersi trasferito in nave a Barcelona, i mesi di luglio e settembre lo videro impegnato in una spedizione botanica lungo la costa. Nel marzo del 1755, mentre il resto della spedizione raggiungeva Guyana via mare, il gruppo dei botanici si mosse via terra da Barcelona attraverso la regione dei llanos. Dopo aver guadato il fiume Guere, toccarono le località di San Lorenzo, San Pablo, Aragua, Nuevo Hato e Muitaco, dove si imbarcarono su una piroga che li condusse a Guaiana. Fu durante questo viaggio che Loefling contrasse la malaria; sebbene continuasse a studiare lavorare attivamente alla stesura di diversi saggi naturalistici, la sua salute era sempre più declinante; morì il 22 febbraio del 1756 a San Antonio, nella missione del Caroní dove fu sepolto ed è ancora conservata la sua tomba. Nonostante le precarie condizioni di salute, il frutto dei due anni in Venezuela (per la prima volta esplorata da un naturalista con una specifica formazione scientifica) fu la raccolta di almeno 600 specie, inclusi 30 generi e 250 specie mai descritti prima di lui. Molto importanti anche i risultati delle ricerche di entomologia e biologia marina. Sulla base delle lettere e degli appunti di Loefling, nel 1758 Linneo pubblicò Petri Löfling Iter hispanicum, che qualche anno dopo fu tradotto in tedesco e in spagnolo; la traduzione spagnola divenne un testo di riferimento per i successivi studi sulla flora iberica. |
Fonti
Loefling, Pedro, http://www.mcnbiografias.com/app-bio/do/show?key=loefling-pedro
Loefling, Pehr, http://plants.jstor.org/stable/10.5555/al.ap.person.bm000005107
Loefling, Pedro, http://www.mcnbiografias.com/app-bio/do/show?key=loefling-pedro
Loefling, Pehr, http://plants.jstor.org/stable/10.5555/al.ap.person.bm000005107