Carlo IV di SpagnaCarlo IV di Borbone, re di Spagna (1748-1891) nacque a Portici, quando il padre, il futuro Carlo III, era ancora re di Napoli. Benché fosse il secondogenito, a undici anni, quando il padre, per effetto della morte del fratello Ferdinando VI, salì al trono di Spagna, divenne erede al trono (principe delle Asturie) perché il fratello maggiore, epilettico e mentalmente instabile, non era in grado di regnare. Ebbe un'educazione accurata (parlava diverse lingue ed era un virtuoso di musica); amava i lavori manuali e dedicava la maggior parte del suo tempo alla caccia (è passato alla storia con il nomignolo di "re cacciatore"). Quando aveva diciassette anni si sposò con la cugina Maria Luisa di Borbone Parma (allora quattordicenne). La coppia ebbe quattordici figli, ma solo dopo 19 anni di matrimonio nacque il sospirato erede maschio (prima di allora erano nate diverse femmine e parecchi figli maschi, tutti morti in tenera età). Durante il lungo periodo in cui fu principe delle Asturie, il padre lo tenne lontano dalla politica; Carlo, oltre alla caccia, si dedicò alla ristrutturazione di diversi parchi reali, in particolare al Jardin del principe di Aranjuez.
Divenne re nel dicembre 1748, a quarant'anni. Otto mesi dopo scoppiava la rivoluzione francese. Una situazione particolarmente difficile per la Spagna, sballottata tra le sirene rivoluzionarie della Francia e le pressioni inglesi (l'Inghilterra era il nemico storico della Spagna, la secolare rivale nello scacchiere coloniale, che il paese iberico si trovò a fronteggiare da sola, venuto meno l'alleato francese). Ne seguì una politica ondivaga; dapprima Carlo IV lasciò al suo posto di primo ministro il conte di Floridablanca, che al servizio del padre aveva impresso un indirizzo moderatamente riformista al paese; ma nella nuova situazione, terrorizzato dal contagio francese, Floridablanca mise fine a ogni rinnovamento, represse la diffusione delle idee rivoluzionarie e impose stretti controlli alle frontiere. Nel 1792, nella speranza di aiutare in questo modo il cugino, imprigionato dopo il tentativo di fuga, Carlo allontanò Floridablanca e nominò primo ministro il conte di Aranda, favorevole a un riavvicinamento alla Francia. Dopo la proclamazione della repubblica in Francia e la condanna a morte di Luigi XVI, anche Aranda venne allontanato e il ruolo di primo ministro venne assunto da Manuel Godoy, non perché fosse l'amante della regina, come vociferavano i suoi nemici, ma perché il re vedeva in lui, di cui era amico personale, un uomo brillante, estraneo ai vari gruppi di potere, in cui sperava di trovare un valido sostegno in una situazione sempre più difficile. Godoy ritornò alla politica di riformismo illuminato e cercò di rianimare il progresso anche culturale del paese. Nel 1795 venne sottoscritta la pace con la Francia, che restituì alla Spagna i territori occupati, tra cui l'isola di San Domingo. Era il massimo momento di popolarità del ministro, soprannominato il Principe della pace. Negli anni successivi, calmatasi la fase più accesa della rivoluzione, spronato da Godoy, Carlo IV decise di rovesciare la politica di alleanze, rompendo con l'Inghilterra e alleandosi con la Francia; una decisione che alimentò l'opposizione del partito antifrancese e di tutti coloro che erano ostili anche a una limitata politica riformista. Nel 1798, in seguito ad alcune sconfitte militari, Godoy venne allontanato al potere e la Spagna assunse una posizione di neutralità. La salita al potere di Napoleone e le pressioni di quest'ultimo sulla Spagna, che giocava un ruolo strategico essenziale nella lotta contro l'Inghilterra (Bonaparte sperava, attraverso la Spagna, di avere accesso al Portogallo, alleato storico dell'Inghilterra), spinsero il re a richiamare Godoy e a firmare il trattato di Sant'Ildefonso, con il quale veniva rinnovata l'alleanza con la Francia in funzione anti inglese. In questo quadro, nel 1802 venne dichiarata guerra al Portogallo. Nel 1805, la disastrosa partecipazione della flotta spagnola alla battaglia di Trafalgar spinse all'azione gli oppositori alla politica filofrancese, coinvolgendo anche il principe ereditario Ferdinando. Questi nel 1808 con l'Ammutinamento di Aranjuez costrinse il padre a abdicare e mise agli arresti Godoy. Carlo IV e Maria Luisa si rifugiarono in Francia e chiesero l'aiuto di Napoleone, che ne approfittò per detronizzare anche Ferdinando VII e impadronirsi della Spagna nominando sovrano il proprio fratello Giuseppe. Da questo momento Carlo, la cui salute era sempre più malferma, visse in esilio con la moglie, prima in Francia, quindi a Roma, dapprima praticamente prigioniero di Napoleone presso l'ambasciata spagnola, poi, dopo la caduta dell'imperatore, ospite del papa. Il figlio, infatti, non volle che rientrasse in Spagna, temendo che gli disputasse la corona. Morì a Roma nel gennaio 1819, a pochi giorni dalla morte della moglie Maria Luisa. |
Fonti
http://www.historiadeespananivelmedio.com/18-5-1-carlos-iv-crisis-renovacion-y-fracaso/
http://www.cervantesvirtual.com/portales/reyes_y_reinas_espana_contemporanea/carlos_iv_biografia/
http://www.historiadeespananivelmedio.com/18-5-1-carlos-iv-crisis-renovacion-y-fracaso/
http://www.cervantesvirtual.com/portales/reyes_y_reinas_espana_contemporanea/carlos_iv_biografia/